Pagamenti in contanti: centesimi ed arrotondamenti

La signora Laura ha fatto un acquisto in un negozio per 1,99 euro e ha pagato in contanti. Sulla ricevuta troverete le informazioni aggiuntive ”arrotondamento +/-" così come l'importo di 1 Euro-Cent, e l'importo da pagare è di 2 Euro. La signora Laura vorrebbe sapere se è consentito?

Così è in effetti, dal gennaio 2018, per motivi di costi, la produzione di monete da 1 e 2 centesimi è stata interrotta. La norma in questione stabilisce che l'importo totale da pagare (e non i prezzi dei singoli prodotti!) deve essere arrotondato per eccesso o per difetto ai 5 centesimi più vicini. Nel caso della signora Laura, tutta la vicenda risulta essere lecita.

Questo non vuol dire che le monete da 1 e 2 centesimi perdano la loro validità come mezzo di pagamento, al contrario possono ancora essere utilizzate.

L'arrotondamento si applica anche alle somme in contanti dovute alla o dalla pubblica amministrazione.

Il presupposto per l'utilizzo dell'arrotondamento è che l'intero pagamento avvenga in contanti, per gli importi pagati con carte bancomat o M-payment (cioè tramite telefono cellulare) non sono pertanto interessati da tale arrotondamento.