La signora F. ci chiede: "Nella dispensa ho trovato un pacchetto di mandorle ancora sigillato nella dispensa, la cui data di scadenza è di 2 mesi fa. È ancora sicuro utilizzarle?"

È fondamentale saper distinguere tra la data di conservazione minima e la data di scadenza.

La durata di conservazione degli alimenti è solitamente indicata da una data di conservazione minima nel caso di prodotti con una durata di conservazione più lunga, e dalla data di scadenza nel caso di prodotti facilmente deperibili (ad eccezione del pane non confezionato e dei prodotti da forno, nonché della frutta e della verdura). La legge stabilisce che la data di conservazione minima di un alimento è la data fino alla quale l'alimento, in condizioni di conservazione adeguate, mantiene le sue proprietà specifiche.

Quando la data di conservazione minima ("da consumarsi preferibilmente entro ...") è stata superata e si hanno dubbi sulla commestibilità del prodotto, questo può essere sottoposto ad un test sensoriale: osservarlo da vicino, annusarlo accuratamente e infine assaggiarne una piccola quantità. Se non si notano anomalie o difformità, il prodotto è ancora commestibile.

La grande maggioranza degli alimenti con una data di conservazione minima resta infatti invariata e commestibile anche dopo tale data. In alcuni casi anche a distanza di mesi, a condizione che la confezione non sia stata ancora aperta la confezione e che il prodotto sia stato conservato correttamente. Quanto segue vale solo per gli alimenti con una data di scadenza ("Da consumare entro ..."): una volta superata la data di scadenza, gli alimenti non possono più essere consumati.

Maggiori informazioni su come evitare lo spreco di cibo sono disponibili sul sito www.unabuonaoccasione.it.