Hanna ha notato una camicetta in vetrina che si abbinava esattamente ai suoi pantaloni preferiti, e l'ha comprata. Avendo paura di perdere il treno, non ha neanche provato la camicetta, ma l'ha portata subito in cassa.
Quando è arrivata a casa, però, si è resa conto che il colore non era quello giusto e che la camicetta non si abbinava bene ai pantaloni e non cadeva come piace a lei.
Hanna, allora, chiama il CTCU e chiede se ha diritto di restituire la camicetta e ottenere un rimborso?
Principalmente, un negozio non è obbligato a cambiare un prodotto privo di difetti. Nel caso in cui venisse acconsentito uno scambio, si tratterebbe solo di una cortesia verso il cliente. Il negoziante e libero, inoltre, di porre qualsivoglia condizione per lo scambio (solo entro 10 giorni, solo in confezione originale, ...).

Tuttavia, questo è diverso per gli acquisti online, la vendita a distanza o la vendita a domicilio: In questo casa si hanno 14 giorni di calendario per recedere dal contratto d'acquisto senza dare alcuna motivazione; il che rende superfluo uno "scambio", per così dire.

Dal momento che non abbiamo più sentito nulla da Hanna, supponiamo che l'intera faccenda sia stata risolta con soddisfazione.

Il nostro consiglio: se non sei del tutto sicuro che quello che hai comprato ti vada bene, allora fatti confermare dallo scontrino che è possibile un cambio (idealmente con tutte le condizioni che si applicano, per esempio il periodo di tempo o la restituzione contro l'emissione di un buono).